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ESAME DI STATO 2014: UN AIUTO PER LA TESINA? CI PENSA GIANO

gianoGiano, il dio romano protettore degli inizi e dei passaggi, nelle attività umane e in quelle naturali, a cui dobbiamo il nome del primo mese del calendario, da qualche anno è diventato il protettore anche dei maturandi.

Dietro la maschera bifronte si nasconde, tuttavia, uno staff in carne ed ossa: docenti e ricercatori dell’Università Luiss di Roma. L’idea è venuta nel 2008 a Umberto Vairano, già docente di statistica e calcolo delle probabilità nell’ateneo, appassionato di letteratura, con alle spalle anche diversi anni di insegnamento nelle scuole, e un’esperienza egli uffici del Centro europeo dell’Educazione (antesignano dell’Invalsi).

Lo staff, cui si sono rivolti, in 6 anni di attività, tre milioni di ragazzi, risponde alle e-mail dei maturandi e dispensa consigli in particolare sulla tesina.
Giano è un database che contiene vari tipi di materiali: video, scritti, libri, fotografie. Il tutto ordinato per temi e argomenti in un catalogo multimediale, con titoli di tesine e possibili collegamenti tra argomenti e discipline che il professore spiega e i ragazzi possono usare per produrre i loro lavori da presentare alla commissione dì’esame.

Gli studenti interessati possono trovare QUI materiali e informazioni.

[fonte: Corriere.it]

IO DIFENDO IL LICEO CLASSICO

Classicidentro
Sta avendo un notevole successo l’iniziativa “Classici dentro”, portata avanti dai licei E.Q. Visconti, Virgilio e Giulio Cesare di Roma che nella trasmissione della cultura classica riconoscono il senso della loro azione e formazione nel panorama romano, sostenuti dall’USR Lazio che se ne fa principale promotore.

Com’è noto, da alcuni anni il Liceo Classico registra in Italia un sensibile calo di iscrizioni che si inserisce in una più ampia crisi degli studi umanistici. Il progetto “Classici dentro” si pone, quindi, l’obiettivo di sensibilizzare la società civile e i decisori politici ad una riflessione su senso e fini della formazione superiore oggi, nella società della conoscenza.

Per chi vuole saperne di più tramite questo LINK può accedere al sito dell’iniziativa ed essere messo al corrente delle attività e promozioni passate, presenti e future.

LETTURE HARD IN UN LICEO ROMANO: DOCENTI DENUNCIATI

urlo-munchSta facendo il giro del web questa notizia che riguarda un noto liceo romano: il Giulio Cesare. Dei ragazzi minorenni, di età compresa tra i 14 e 16 anni, sarebbero stati costretti a leggere in classe alcuni brani tratti dal romanzo di Melania Mazzucco Sei come sei.

Non conosco il libro in questione ma ho letto uno dei brani sotto accusa. Lo riporto di seguito, AVVERTENDO CHE CONTIENE DEI RIFERIMENTI ESPLICITI AD UN RAPPORTO SESSUALE TRA GAY

, la cui lettura, quindi, non è consigliata a tutti.

“… Nessuno avrebbe mai sospettato che quel muscoloso, ruvido, stopper la notte si stancava la mano sulle foto di Jimi Hendrix, Valerij Borzov e Cassius Clay. Pure, benchè sapesse che Mariani Andrea non soltanto lo avrebbe respinto ma anche tradito e sputtanato, un pomeriggio, quando dopo la partita indugiò nello spogliatoio e si ritrovò solo con lui, Giose decise di agire – indifferente alle conseguenze.

Si inginocchiò, fingendo di cercare l’accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l’uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce.

Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all’ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripetè altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita…”

Non conosco e nemmeno immagino per quale motivo sia stata scelta quest’opera per una lettura in classe a dei minorenni. Non mi va nemmeno di esprimere un giudizio perché non conosco i fatti, se non quanto sommariamente riportato dai media, né le circostanze che li hanno determinati. Ignoro se dietro ci sia un progetto particolare (magari con il fine di combattere l’omofobia), se sia stato presentato e concordato con le famiglie, essendo la lettura rivolta a degli adolescenti.

Fatto sta che i docenti (si parla di più d’uno, stando alla notizia diffusa) sono stati denunciati presso la Procura di Roma da un gruppo di genitori che hanno agito dopo aver contattato l’Associazione Giuristi per la Vita e l’Associazione Pro Vita Onlus.

Nella denuncia si afferma che gli allievi in questione hanno un’età compresa tra i 14 ed i 16 anni, da qui il reato ipotizzato di corruzione di minore. Inoltre si sottolinea che la divulgazione di materiale dichiaratamente osceno, non può non urtare la sensibilità dell’uomo medio, specie se si considera che tale divulgazione era diretta ad un pubblico composto da minorenni.

Secondo i genitori, gli allievi del ginnasio romano sarebbero stati obbligati a leggere il romanzo a forte impronta omosessualista, sottolineando che alcuni passi rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico.

Personalmente non ho nulla contro la Mazzucco e il suo romanzo, su cui non mi esprimo perché non l’ho letto (ma invito chi l’avesse fatto a illuminarmi!). Tale vicenda mi ha fatto tornare alla mente un fatto occorsomi una dozzina di anni fa in una classe seconda (quindi frequentata da dei 15enni).

Avevo assegnato, come compito a casa, la lettura del romanzo di Elsa Morante La Storia, considerando il fatto che si tratta di uno dei pilastri dell letteratura del Novecento. Due genitori vennero al colloquio portando con sé un voluminoso pacco di fotocopie (più di un centinaio di fogli), su cui avevano pazientemente evidenziato tutte le parolacce (ahimè, anche bestemmie) o le situazioni sconvenienti, a loro dire, inserite nella narrazione. Dissero che quel libro mai e poi mai l’avrebbero fatto leggere al figlio. Non obiettai in quanto mi pareva fosse una legittima scelta, anche se potevo immaginare come si sentisse quel ragazzo, unico fra tutti i suoi compagni, a non poter leggere il romanzo della Morante.

Ora, senza offesa per la Mazzucco, di certo, almeno da quanto si evince dal passo riportato, non mi pare una gran scrittrice, nulla a che vedere con la Morante.

Da parte mia, onde evitare altri problemi, mi limito a leggere, in seconda, i Promessi Sposi che nulla ha di scabroso, a meno che non si guardi il video del trio Solenghi, Marchesini, Lopez.

Scherzi a parte, voi come giudicate la reazione di quei genitori?

[fonti: Orizzontescuola e Il Messaggero]

AGGIORNAMENTO DEL POST, 28 APRILE 2014

Attraverso un’altra fonte (Corriere.it), la vicenda acquista contorni meno sfumati.

La lettura del libro della Mazzucco rientra tra quelle proposte ad alcune classi del ginnasio, nell’ambito della «Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale» voluta dalla Presidenza del Consiglio e finalizzata alla «realizzazione di un piano triennale di azioni pilota (2013-2015), integrate e multidisciplinari, volte alla prevenzione e al contrasto delle discriminazioni in tale ambito».

Ecco spiegato il motivo per cui si parla di più docenti denunciati.
A questo punto, prendo anch’io una posizione e dichiaro che non avrei mai appoggiato un progetto che mi costringa a leggere un brano come quello riportato perché, oltretutto, è scritto in una maniera orribile. Poi, come qualcuno ha commentato, ci sono sicuramente dei testi più adatti per trattare un argomento così delicato.

ROMA: STUDENTE SUICIDA, INDAGATI GLI INSEGNANTI

andrea suicidaAndrea aveva 15 anni, si è suicidato perché preso in giro dai compagni di scuola per una presunta omosessualità. Aveva un soprannome: “il ragazzo dai pantaloni rosa”.
Il fatto è accaduto il 20 novembre 2012 e solo ora la magistratura ha iscritto nel registro degli indagati tre docenti del liceo Cavour di Roma, frequentato dal ragazzo. L’accusa è quella di «omessa vigilanza». Anche la dirigente della scuola è sotto accusa perché sarebbe stata a conoscenza delle vessazioni subite da Andrea ma non ha ordinato ai docenti di porre un freno alle offese che i compagni continuavano ad indirizzargli.

Secondo le testimonianze di amici e compagni della vittima, il quindicenne sarebbe stato vittima di vere e proprie persecuzioni da parte dei coetanei, senza che gli insegnanti se ne preoccupassero. Essi, anzi, avrebbero ostentato completa indifferenza.

Una professoressa, stando alla testimonianza della madre di Andrea, durante un’interrogazione avrebbe commentato un’abitudine del ragazzo, quella di dipingersi le unghie di rosa, chiedendogli che cosa ne pensasse sua madre. A quel punto lo studente avrebbe risposto: “Mamma dice: basta che poi mi porti i nipotini”. A quel punto, i compagni si sarebbero messi a ridere.

All’indomani del suicidio, per mezzo di una lettera aperta ad un quotidiano, la scuola ha smentito che il ragazzo fosse omosessuale e ha escluso la propria responsabilità:

A. era un ragazzo molto più complesso e sfaccettato del profilo che ne viene dipinto: era ironico e autoironico, quindi capace di dare le giuste dimensioni anche alle prese in giro alle quali lo esponeva il suo carattere estroso e originale (e anche il suo gusto per il paradosso e il travestimento, che nelle ricostruzioni giornalistiche è stato confuso con una inesistente omosessualità); era curioso e comunicativo, pieno di vita e creativo, apprezzato a scuola dagli insegnanti; soprattutto era molto amato da tantissimi amici e compagni. Probabilmente nascondeva dietro un’immagine allegra e scanzonata una sofferenza complicata e un profondo e non banale “male di vivere”. [LINK]

A conferma del carattere solare di Andrea, il commento dell’istruttore di vela, Mauro Pandimiglio, che aveva seguito la classe per una settimana: «Un ragazzo dolce, molto sensibile, di una simpatia unica e molto amato dai suoi compagni di classe. Sono stato con lui per sette giorni per 24 ore e l’unica cosa che posso dire è che era un ragazzo simpaticissimo, socievole, originale e con un rapporto straordinariamente affettuoso con la sua classe. Ricordo ancora quando mise i suoi vestiti, tutti ordinati, nel frigorifero del bungalow. Lo usò come armadio. Quell’episodio fece ridere tutti…».

Questa la notizia in sintesi.
Onestamente non credo che quei docenti e la dirigente possano avere grandi responsabilità. La battuta della prof è stata sicuramente infelice ma bisogna vedere in quale contesto era calata. Se, come sottolineato nella lettera, Andrea era un ragazzo pronto alla battuta e a fare anche autoironia, magari quella domanda rientrava nelle relazioni alquanto distese che aveva con i docenti, forse con quella docente in particolare.
Mi chiedo, invece, quale sia la responsabilità della famiglia. Per esempio, se le offese nei confronti di Andrea viaggiavano nel web, nei social network come pare, è evidente che la scuola non avrebbe potuto fare nulla. Piuttosto sarebbe interessante sapere se la famiglia fosse informata di ciò.

Voi che ne pensate?

[fonti: Il Corriere, Scuola di Vita.Corriere.it e Notizie.tiscali.it, da cui è tratta anche l’immagine]

ROMA. BAMBINO AUTISTICO NON PUÒ FREQUENTARE IL CENTRO ESTIVO

L’associazione “Autismo e Futuro” ha raccolto la denuncia fatta da Marco Bonanni, padre di un bambino autistico di otto anni: a suo figlio è stata, infatti, negata la possibilità di frequentare il centro estivo del V Municipio di Roma in quanto la struttura non può provvedere, per mancanza di fondi, ad un operatore che si occupi del bambino a cui è stata riconosciuta l’invalidità del 100%.

Una semplice lettera di scuse. Ma il padre non ci sta e denuncia l’accaduto all’associazione che replica: «Il bambino è stato ritenuto dal centro estivo del V Municipio non integrabile con gli altri che frequentano il centro. Non integrabile perché il bimbo, affetto da sindrome autistica, ha bisogno di più attenzioni. Insomma ha bisogno di sostegno. Ma proprio cose come l’integrazione sociale e la partecipazione ad attività ricreative, sono alcuni tra gli elementi essenziali per il miglioramento di persone con disturbi dello spettro autistico. Siamo di fronte quindi alla negazione di un diritto, un diritto per di più sancito dall’articolo 3 della Costituzione».

Marco Bonanni ha avviato un procedimento legale e si è rivolto all’avvocato Angela Ferrari, per tutelare i diritti di suo figlio. Ma come risposta il Dirigente per i servizi educativi, sociali e culturali (Uosecs) del V municipio di Roma ha inviato al legale una diffida.
Nel frattempo la famiglia di questo bambino se la deve cavare in qualche modo. E non è facile. L’Associazione “Autismo e Futuro” denuncia: «Vicende come questa, fanno constatare che le Istituzioni, le quali dovrebbero tutelare i cittadini, in realtà non si preoccupano della salute degli stessi. Quando chiudono le scuole, i ragazzi disabili rimangono totalmente a carico delle famiglie per tre mesi, 7 giorni a settimana e 24 ore su 24».

E intanto i nuovi “tagli” voluti dalla recente manovra economica sono destinati a colpire sempre di più le famiglie a medio reddito mentre i politici se la spassano, potendo contare su degli introiti che noi comuni mortali possiamo solo sognare di notte. E la manovra li colpisce solo di striscio, un sacrificio quasi nullo che ha unicamente uno scopo dimostrativo.

I problemi dei genitori con figli disabili, non solo quelli che si vedono negare la frequenza al centro estivo ma anche i tanti, tantissimi che avrebbero diritto ad un insegnante di sostegno a scuola ma non lo avranno (o ne potranno usufruire solo per poche ore a settimana) non interessano a nessuno?

E poi lo chiamano Welfare …

[fonte: Il Quotidiano.it]