GENITORI “IMBIANCHINI” RIMETTONO A POSTO LA SCUOLA IN DEGRADO


Una ventina di genitori, diretti dal capomastro, uno di essi la cui professione è proprio quella di imbianchino, hanno messo a posto le scuole dei propri figli, in grave stato di degrado. Il Comune, infatti, non avrebbe potuto affrontare la spesa a causa dei tagli ai fondi di cui sempre più scuole sono ormai prive.

Credo che la maggior parte dei lettori siano convinti che la singolare iniziativa interessi qualche scuola del “profondo sud”. Nossignori. Qui si sta parlando di due scuole per l’infanzia che hanno sede a Corsico, in provincia di Milano. Per l’esattezza, si tratta delle scuole Cabassina e Malakoff, rimesse a nuovo dai volenterosi genitori che oltre ad essersi improvvisati imbianchini, hanno provveduto anche a lavori di idraulica e decorazione, lavorando nei giorni di festa e durante i week-end.

Lodevole il lavoro fatto, certamente pensando ai figli che altrimenti sarebbero stati costretti a vivere per molte ore al giorno in un ambiente malsano.
Il papà imbianchino, signor Cella, spiega che aver messo a posto le classi, il salone, l’infermeria, il dormitorio, le porte e le finestre interne alla fine è stato pure un divertimento e ha favorito la socializzazione fra adulti, un aspetto che spesso viene messo in secondo piano nella scuola, dove si pensa che debbano socializzare soprattutto gli scolari. «Ci siamo anche divertiti – dice scherzosamente Cella – perché le nostre mogli, insieme a qualche papà, hanno pulito tutto in modo che la scuola potesse riaprire senza alcun problema. È stata un’occasione per conoscerci meglio, mangiando insieme pizza e birra. Quindi un’opportunità importante anche dal punto di vista umano.»

Fortunatamente almeno la pittura è stata fornita dal Comune. Il sindaco, Maria Ferrucci, osserva: «A nome di tutta l’amministrazione, ringrazio ognuno di questi cittadini e spero che altri possano aggiungersi, perché la crisi non sarà di breve durata e comunque da essa possiamo uscirne più forti se sapremo rinsaldare i legami di solidarietà sociale.»

Belle parole ma a me sembra che la solidarietà sociale non possa in alcun modo colmare le lacune di uno Stato che latita sempre più. Al volontariato degli insegnanti, che spesso fanno ore aggiuntive senza essere pagati per venire incontro alle esigenze degli allievi, o comunque svolgono mansioni “sottocosto” pur di non far mancar nulla all’utenza, ora si aggiunge quello dei genitori. In questo modo non si fa altro che incrementare il disinteresse dello Stato nei confronti di una scuola che, come un vecchio carozzone, va avanti sempre e solo confidando in uomini e donne di buona volontà.

[foto e notizia da Il Corriere]

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Pubblicato il 9 dicembre 2011, in bambini, famiglia, scuola con tag , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 3 commenti.

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