Archivi giornalieri: 25 luglio 2011

LA GELMINI APRE AI GIOVANI INSEGNANTI: IL 50% DEI POSTI RISERVATO AI PIÙ CAPACI

Dopo aver scritto una lettera a Il Corriere, in cui ribadisce che l’assunzione in ruolo dei docenti italiani sarà a numero chiuso e per merito, da Viareggio, dove si è tenuta la manifestazione dei giovani universitari di centrodestra, denominata “Dedalo”, il ministro del MIUR Mariastella Gelmini sembra aprire le porte ai giovani.

Non si sa né quando né come (il ministro dell’Istruzione tende a rimanere sempre sul vago, manifestando una saggia cautela) ma pare certo, stando all’utilizzo del verbo “dovere”, che la metà dei posti disponibile sarà riservata ai giovani docenti non inseriti nelle graduatorie:

Il 50% dei posti potrebbe essere riservato agli insegnanti in graduatoria, ma l’altro 50% deve essere riservato ai giovani più capaci e meritevoli che vogliono diventare insegnanti.

Questa promessa (la possiamo interpretare in questi termini?) è scaturita dalla considerazione che non possiamo penalizzare una generazione, perché impedire ai giovani di entrare nella scuola sarebbe sbagliato.

Il problema è, secondo me, che mentre si lamenta dello spropositato numero dei precari – quelli già inseriti nelle graduatorie e per la maggior parte in possesso dell’abilitazione – e ribadisce che non si può assumere la responsabilità morale di alimentare il precariato, nella lettera a Il Corriere sembra, invece, di tutt’altro avviso. Riferendosi ai dati riguardanti un esercito di precari di oltre duecentomila unità, precisa:

Se calcoliamo per i prossimi anni il rapporto tra i posti che saranno disponibili ed il numero degli insegnanti già abilitati, il saldo resterà a lungo passivo per tutti i livelli scolastici. La domanda quindi è: abbiamo bisogno di creare nuovi abilitati? Evidentemente no, visti i numeri. Dobbiamo alimentare nei giovani false speranze, creare nuovamente una fabbrica di illusioni pensando che comunque nella scuola con qualche sanatoria si riuscirà prima o poi ad entrare?.

Quindi, non si può illudere tutti i giovani che aspirano ad un posto in cattedra e per non alimentare false speranze non c’è che una via:

L’unica risposta responsabile è quella che abbiamo dato con il nuovo percorso di studi per diventare insegnanti che si fonda appunto su un numero chiuso, programmato proprio sulla base dei posti disponibili. Posti solo in base alle reali necessità della scuola italiana.

Il ragionamento non fa una piega. Ma io mi chiedo: se assorbire più di 200mila precari, già inseriti nelle graduatorie per le supplenze, è un’impresa quasi impossibile, perché aprire ai giovani, ancora da abilitare, promettendo un concorso riservato per meriti e una quota del 50% sulle assunzioni che verranno? Insomma, o sono io che non capisco oppure in questo modo si crea altro precariato – ovvero più di 100mila insegnanti rimarrebbero precari comunque – e si discrimina chi ha già esperienza nell’insegnamento, possiede delle abilitazioni ed è inserito nelle graduatorie provinciali.

Che sia necessario procedere al reclutamento degli insegnanti solo su base meritocratica è giusto. Che sia indispensabile non creare nuovo precariato è altrettanto corretto. Ma del 50% dei precari che dovranno farsi da parte per dare spazio alle nuove leve – di cui la scuola italiana ha un grande bisogno, visto che l’età media dei docenti si aggira sui 50 anni e quella di molti precari è di 40 – che ne farà, signora ministro?

[fonte: Tuttoscuola.com]

AGGIORNAMENTO DEL POST, 29 LUGLIO 2011

Com’era facile immaginare, la lettera del ministro Gelmini, pubblicata su Il Corriere, ha spinto gli “addetti ai lavori” a riflettere sugli argomenti d’interesse: il precariato, le graduatorie, il reclutamento dei docenti, l’apertura ai giovani meritevoli …

Propongo la lettura di due articoli pubblicati su Ilsussidiario.net:

Caro Ministro, perché vuole bocciare il merito? di Gianni Mereghetti

Il merito dei giovani per la qualità della scuola di Mario Mauro e Maurizio Lupi