Come si dice?


I dubbi più frequenti che si devono affrontare nella lingua parlata sono quelli relativi alla pronuncia. Dove cadrà l’accento tonico? In alcuni casi si segue la “massa”, ovvero si adotta la pronuncia che la maggior parte delle persone attribuisce a una data parola. A volte, però, si cade in un errore … collettivo. Talmente consolidato che poi diventa un’impresa ardua tentare di correggerlo. Senza contare che l’influsso delle diverse varietà regionali (ovvero i “dialetti”) contribuisce non poco a scivolare nella pronuncia errata.

Qui di seguito analizzerò alcune delle parole che più frequentemente ci mettono in crisi quando dobbiamo pronunciarle. Non solo nomi, tra l’altro. Parole che appartengono a tutte le categorie morfologiche.

Questa pagina, data la grande quantità di parole che solitamente vengono pronunciate male, è aperta a modifiche continue. Aspetto, quindi, il vostro contributo: chiedetemi come si pronuncia una parola che vi mette in crisi (postando la richiesta nello spazio commenti oppure scrivendomi all’indirizzo e-mail che trovate nel post iniziale di “Benvenuto”) e vi risponderò quanto prima.

Edìle o èdile? La pronuncia corretta è la prima (dal latino edilis, e).

Gratùito o gratuìto? La pronuncia corretta è la prima. La parola deriva da gratis (forma contratta per gratiis, ablativo plurale da gratia = benevolenza) che in latino significa “per benevolenza”, quindi “senza pagare”. È comune la locuzione latina “gratiis et amore dei”, simile al nosto “per grazia ricevuta”.

Ippodròmo o ippòdromo? La pronuncia corretta è la seconda (dal greco ippos = cavallo e dromos = luogo dove si corre). Ciò vale per tutte le parole che sono composte con dromo.

Mòllica o mollìca? La pronuncia corretta è la seconda (dal latino mollica = la parte molle del pane).

Persuàdere o persuadère? La pronuncia corretta è la seconda (dal latino persuadēre che, appartenendo alla seconda coniugazione verbale, ha l’accento sulla penultima sillaba).

Pudìco o pùdico? La pronuncia corretta è la prima (al plurale: pudìchi)

Rubrìca o rùbrica? La pronuncia corretta è la prima (al plurale rubrìche). Una curiosità: la parola ha la radice di ruber che in latino significa “rosso”. Rimanda, dunque, all’inchiostro usato nei documenti importanti, che poteva essere porpora o altre sfumature del rosso.

Salùbre o sàlubre? La pronuncia corretta è la prima (dal latino salubris, e, con l’accento sulla penultima sillaba)

Utensìle o utènsile? Entrambe le pronunce sono accettabili anche se qualcuno ritiene migliore la prima e accetta la seconda solo come aggettivo (dal latino utensilis, che serve all’uso)

Zàffiro o zaffìro? La pronuncia corretta è la seconda.

Leccòrnia o leccornìa? La pronuncia corretta è la seconda.

Amàca o àmaca? Si tratta di una parola derivata dallo spagnolo (“hamaca”), che a sua volta ha origine dal caribico “hammaka”. La pronuncia corretta è la prima perché riprende la pronuncia originale caraibica.

[immagine da questo sito]

  1. Cara Marisa. Vorrei raccontarti un episodio di tanti anni fa che pero mi è rimasto impregnato ancora come un chiodo fisso nella mia (in)cultura. Allora mi trovavo nel anno domini 1998. Appena arrivato in Italia con l’intento (uno di tanti) di imparare più in fretta (possibilmente) la lingua di Dante, de Amicis e Goldoni. Ovviamente, come ti ho già spiegato, c’erano cose “che non andavano”. Almeno per me. Eccone uno.
    Mi trovavo al ingresso di un tendone del circo, messo la con il scopo di dirigere la gente in base al biglietto acquisito. C’erano tre direzioni da seguire. Verso sinistra, dritto, oppure verso destra. Ora riprodoco il dialogo che facevo.

    – Buongiorno, il vostro biglietto per favore…… Grazie, seguite DI LA, per favore (e indirizzavo con mano la persona)
    – Dove, LI?
    – Si, grazie. (allora si dice “li” e non “la”, pensavo io)
    ………………………………………………………………………………………..

    – Buongiorno, il vostro biglietto per favore…… Grazie, seguite DI LI, per favore
    – Dove, ach DI LA!
    – Sssi…DI LA (ma allora si dice “DI LA” e non “DI LI”).

    E la scena si ripeteva sempre. Non solo, ma avevo recepito che la stessa cosa valeva anche per “qui” e “qua”. Allora cos’è che sbagliavo? Che sia forse una differenza di visione che appartiene ad ogniuno di noi sulla distanza? Tipo “LA” = Lontano, e “LI” = Lontanissimo? Oppure “QUA” = Vicino e “QUI” = Vicinissimo?

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  2. L’accento? Non capisco. In che senso? Potresti esemplificare?

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  3. Ah, ok. Lì e là. E qui o qua.
    Grazie.
    P.S. Anche alla tua maestra. 😉

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  4. Cara Marisa. Torno con una domanda puerile. Ho letto in qualche gioco digitale una frase che mi pare (a dir poco) forzata. Cito:

    Espanditi versi nuovi territori.

    Ora, non so perché, ma verso mi pare che sarebbe piu indicato.
    Tu cosa dici?

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