LETTURE HARD IN UN LICEO ROMANO: DOCENTI DENUNCIATI

urlo-munchSta facendo il giro del web questa notizia che riguarda un noto liceo romano: il Giulio Cesare. Dei ragazzi minorenni, di età compresa tra i 14 e 16 anni, sarebbero stati costretti a leggere in classe alcuni brani tratti dal romanzo di Melania Mazzucco Sei come sei.

Non conosco il libro in questione ma ho letto uno dei brani sotto accusa. Lo riporto di seguito, AVVERTENDO CHE CONTIENE DEI RIFERIMENTI ESPLICITI AD UN RAPPORTO SESSUALE TRA GAY

, la cui lettura, quindi, non è consigliata a tutti.

“… Nessuno avrebbe mai sospettato che quel muscoloso, ruvido, stopper la notte si stancava la mano sulle foto di Jimi Hendrix, Valerij Borzov e Cassius Clay. Pure, benchè sapesse che Mariani Andrea non soltanto lo avrebbe respinto ma anche tradito e sputtanato, un pomeriggio, quando dopo la partita indugiò nello spogliatoio e si ritrovò solo con lui, Giose decise di agire – indifferente alle conseguenze.

Si inginocchiò, fingendo di cercare l’accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l’uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce.

Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all’ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripetè altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita…”

Non conosco e nemmeno immagino per quale motivo sia stata scelta quest’opera per una lettura in classe a dei minorenni. Non mi va nemmeno di esprimere un giudizio perché non conosco i fatti, se non quanto sommariamente riportato dai media, né le circostanze che li hanno determinati. Ignoro se dietro ci sia un progetto particolare (magari con il fine di combattere l’omofobia), se sia stato presentato e concordato con le famiglie, essendo la lettura rivolta a degli adolescenti.

Fatto sta che i docenti (si parla di più d’uno, stando alla notizia diffusa) sono stati denunciati presso la Procura di Roma da un gruppo di genitori che hanno agito dopo aver contattato l’Associazione Giuristi per la Vita e l’Associazione Pro Vita Onlus.

Nella denuncia si afferma che gli allievi in questione hanno un’età compresa tra i 14 ed i 16 anni, da qui il reato ipotizzato di corruzione di minore. Inoltre si sottolinea che la divulgazione di materiale dichiaratamente osceno, non può non urtare la sensibilità dell’uomo medio, specie se si considera che tale divulgazione era diretta ad un pubblico composto da minorenni.

Secondo i genitori, gli allievi del ginnasio romano sarebbero stati obbligati a leggere il romanzo a forte impronta omosessualista, sottolineando che alcuni passi rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico.

Personalmente non ho nulla contro la Mazzucco e il suo romanzo, su cui non mi esprimo perché non l’ho letto (ma invito chi l’avesse fatto a illuminarmi!). Tale vicenda mi ha fatto tornare alla mente un fatto occorsomi una dozzina di anni fa in una classe seconda (quindi frequentata da dei 15enni).

Avevo assegnato, come compito a casa, la lettura del romanzo di Elsa Morante La Storia, considerando il fatto che si tratta di uno dei pilastri dell letteratura del Novecento. Due genitori vennero al colloquio portando con sé un voluminoso pacco di fotocopie (più di un centinaio di fogli), su cui avevano pazientemente evidenziato tutte le parolacce (ahimè, anche bestemmie) o le situazioni sconvenienti, a loro dire, inserite nella narrazione. Dissero che quel libro mai e poi mai l’avrebbero fatto leggere al figlio. Non obiettai in quanto mi pareva fosse una legittima scelta, anche se potevo immaginare come si sentisse quel ragazzo, unico fra tutti i suoi compagni, a non poter leggere il romanzo della Morante.

Ora, senza offesa per la Mazzucco, di certo, almeno da quanto si evince dal passo riportato, non mi pare una gran scrittrice, nulla a che vedere con la Morante.

Da parte mia, onde evitare altri problemi, mi limito a leggere, in seconda, i Promessi Sposi che nulla ha di scabroso, a meno che non si guardi il video del trio Solenghi, Marchesini, Lopez.

Scherzi a parte, voi come giudicate la reazione di quei genitori?

[fonti: Orizzontescuola e Il Messaggero]

AGGIORNAMENTO DEL POST, 28 APRILE 2014

Attraverso un’altra fonte (Corriere.it), la vicenda acquista contorni meno sfumati.

La lettura del libro della Mazzucco rientra tra quelle proposte ad alcune classi del ginnasio, nell’ambito della «Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale» voluta dalla Presidenza del Consiglio e finalizzata alla «realizzazione di un piano triennale di azioni pilota (2013-2015), integrate e multidisciplinari, volte alla prevenzione e al contrasto delle discriminazioni in tale ambito».

Ecco spiegato il motivo per cui si parla di più docenti denunciati.
A questo punto, prendo anch’io una posizione e dichiaro che non avrei mai appoggiato un progetto che mi costringa a leggere un brano come quello riportato perché, oltretutto, è scritto in una maniera orribile. Poi, come qualcuno ha commentato, ci sono sicuramente dei testi più adatti per trattare un argomento così delicato.

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Da piccola preferivo parlare ... oggi mi piace scrivere

Pubblicato il 28 aprile 2014, in docenti, famiglia, libri, scuola, storia, studenti con tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 22 commenti.

  1. Intanto mostrare a dei minorenni materiale pornografico, e quel testo lo è, per la legge italiana è reato. Secondo poi, per parlare di omosessualità – di cui la storia, e la storia della letteratura, ci forniscono innumerevoli esempi – di materiale ce ne sarebbe stato di ben più adatto. Parlare di un pompino tra due uomini non mi pare il modo migliore per far capire che cos’è l’omosessualità e quali sono i problemi che gli omosessuali affrontano quotidianamente, con se stessi e con il prossimo.

    Terzo, ho amici che insegnano in quel liceo, una sicuramente è insegnante ginnasiale: la domanda mi sorge spontanea, sarà coinvolta?

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  2. Come direbbe la terribile Mafalda…”e tirar fuori ogni tanto l’intelligenza, come le gambe, per sgranchirla?”!!!
    No, perchè se l’idea era combattere l’omofobia mi vengono in mente almeno un milione di idee alternative a questa lettura. Far riflettere e impressionare non sono sinonimi…

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  3. Questo non è il modo migliore per instillare nelle menti dei ragazzini la tolleranza nei confronti degli omosessuali, cosa che dovrebbe poi essere scontata. Ma credo che il fatto che colpisce non sia che il rapporto descritto è tra due uomini, poteva benissimo esserci una donna al posto di Giose, poco cambiava. Non ho letto il romanzo, ma non sembra un gran libro neanche a me, non mi piace la descrizione di certe cose, poi fatta in maniera così specifica e volgare. Ma comunque… secondo me il clamore è più dei genitori che dei ragazzini. Magari il libro l’avrebbero letto pure se gli insegnanti non li avessero obbligati. Certo che però gli insegnanti avrebbero potuto di evitare di spingersi così in là, quindi in fondo sono d’accordo coi genitori.

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    • Infatti, credo anch’io che i meno turbati siano proprio i ragazzi. Fatto sta che a scuola si può trattare l’argomento in altro modo, facendo leggere altri libri, come suggerisci nel commento successivo. In fondo si tratta solo di buon gusto.

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      • Guarda, io alla scuola media mi sono trovata a leggere ad alta voce in classe un brano de “Il giorno della civetta” in cui si diceva “fare l’amore” e mi sono vergognata un sacco. Ma forse sono troppo antiquata io. A leggere una cosa così mi sarei opposta e chissenefrega se andavo contro l’insegnante!

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  4. Non ho letto il romanzo e quindi, anche se l’estratto mi sembra poco incoraggiante, non commento nel merito. Da genitore dico che in sè la lettura di un libro esplicito dal punto di vista sessuale non mi crea problemi (dopotutto molti degli autori che si studiano usualmente nei licei hanno scritto testi assai espliciti) e che le mie perplessità riguardano semmai la qualità dell’opera letteraria. Volendo scegliere un libro che trattasse di sessualità o di omosessualità credo che mi sarei orientato verso un testo diverso. Ammettendo che la vicenda si sia svolta nel modo riportato dai media, però, forse sarebbe stato più opportuno un confronto con il docente e il dirigente scolastico (se non c’è stato).
    Quanto all’aneddoto che hai riportato, i genitori che pensano di controllare le letture ai figli adolescenti mi fanno sorridere. Un quindicenne può tranquillamente andare in biblioteca o in libreria e procurarsi quello che vuole senza che nessuno lo venga a sapere e i genitori lo sanno benissimo. Vietare le letture mi sembra solo un modo per rifiutarsi di affrontare la sessualità e per far capire che in casa l’argomento è tabù…
    Enrico

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    • Probabilmente non è stato il caso dell’allievo in questione, ma è vero che proprio perché una cosa è proibita acquista maggiore interesse. Oggi, poi, internet porta nelle case contenuti di tutti i tipi e sotto qualsiasi forma (testi, video, foto …) e proprio per questo la scuola dovrebbe attuare una selezione, scartando le “robacce” che i ragazzi sono capaci di trovare autonomamente.

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      • Sì, ed oltre a far acquistare maggiore interesse dà al ragazzo l’impressione che in famiglia non si possa parlare di argomenti legati al sesso.
        Naturalmente la scuola deve fare una selezione. Non ho dato un giudizio su questo libro perché non l’ho letto ma se fosse tutto come l’estratto presentato sopra io non lo utilizzerei (sottolineando che la scelta è legata al giudizio sulla qualità dell’opera e non ad una reticenza di principio nel presentare a scuola dei testi che contengano dei riferimenti al sesso).
        Enrico

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  5. Sono sicuramente antiquata, ma penso che la sessualità riguardi la sfera privata di ciascuno e parlarne tanto, e spesso a sproposito, e proporre ad un adolescente letture di questo genere sia poco opportuno e proficuo ai fini della formazione. Si può combattere l’omofobia anche senza arrivare a questi eccessi

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    • Secondo me non è nemmeno questione di età (mia mamma ottantenne è una donna moderna che sta al passo con i tempi e difficilmente si scandalizza) è proprio questione di buon gusto. Io il libro della Mazzucco non lo leggerei perché, se tutto il romanzo è scritto a quel modo, mi farebbe inorridire non tanto per i contenuti quanto per la forma.

      Quanto a combattere l’omofobia, non vedo perché scegliere una scena di sesso: è come se per combattere l’antisemitismo ci proponessero un video in cui vengono ritratti gli ebrei nella sinagoga mentre pregano. Mi scuserà Diemme per l’azzardato paragone, ma voglio solo dire che non importa cosa facciano i gay nel loro privato né c’è bisogno che ci descrivano i loro rapporti sessuali per considerarli esseri umani come tutti gli altri. Anzi, secondo me, proprio insistendo sul sesso si definisce una “categoria” solo in base a quell’ambito, cosa che a me personalmente non interessa nemmeno un po’.

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  6. Fiocco di neve

    Nell’ambito della «Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale»…sinceramente non avrei proposto il brano, non per l’omosessualità dei protagonisti,semplicemente perché non lo ritengo utile. Vista in questo modo, la strategia ha successo: parità assoluta, nessuna differenza!

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    • Io continuo a chiedermi se per prevenire e contrastare le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale sia indispensabile conoscere i dettagli dei rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso. Senza contare che nel brano questo rapporto inizia con una sorta di violenza e parte anche dal presupposto (sbagliato) che la “vittima” non avrebbe gradito. Insomma, a me non pare proprio un bell’esempio.

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      • Fiocco di neve

        Parole sante: non è affatto indispensabile. Mi chiedo anche chi sia il genio che ha pensato a questo progetto, in particolare mi interrogo sulla sua buona fede: costui/costei era veramente ingenuamente convinto che un brano del genere fosse un valido contributo per combattere l’omofobia, forse più presunta che reale, (in questo caso nominerei la persona in questione stratega dell’anno!) o più banalmente voleva solamente suscitare clamore (in quest’altro caso, invece, è meglio che mi astenga dal commentare)? Continuerò a non capire: non è che per non essere visti come qualcosa-fobi non ci si debba più scomporre davanti a niente! Come Valentina, anche io non mi sarei sentita di leggere ad alta voce in classe il brano e, come ho scritto nel commento precedente, il motivo di ciò non è l’omosessualità dei protagonisti: anche se fossero un ragazzo e una ragazza, la mia opinione sul testo non cambia minimamente.

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  7. Io dico una cosa: ma uno manda i figli a scuola o in un campo di rieducazione?

    Il tutto perseguendo il fine di combattere una presunta emergenza omofobia. Peccato che i dati diffusi dal ministero dell’interno dicano che non esiste nessuna emergenza (28 segnalazioni in 3 anni), anzi… (LINK).

    E che importa: cosa mai non si farebbe per un fine ideologico?

    State comunque tranquilli, non appena il senato approverà la legge sull’omofobia (il c.d. DL Scalfarotto), tutto sarà risolto: chi oggi denuncia i prof. Del G Cesare, sarà domani denunciato per omofobia!

    Con buona pace della democrazia.

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    • Grazie per il link. Leggendo il testo sono stata colpita soprattutto da questa osservazione:

      «Finché si considererà omofobia e violenza la semplice asserzione di opinioni, quale ad per esempio, “un bambino ha diritto a un padre e una madre” non ci saranno grandi margini per parlare di questo tema.»

      Purtroppo è vero ciò che dici in conclusione: il nostro è un Paese ben strano.

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  8. Se si voleva solo combattere l’omofobia si poteva benissimo far leggere “Maurice” di Forster, non c’era bisogno di lanciarsi nella volgarità di quel brano citato.

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    • Oppure anche “Ernesto” di Umbero Saba, romanzo incompiuto poco conosciuto ma molto adatto a trattare il tema del pregiudizio e a riflettere sull’influenza che può avere nella formazione e maturazione dell’individuo lo scoprirsi omosessuale durante l’adolescenza. Sicuramente un romanzo più adatto a dei 14-15enni. In ogni caso una lettura da concordare con le famiglie.

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      • Da leggere: Perché quando la letteratura porta a scuola la vita si grida allo scandalo?

        Tra le altre cose nell’articolo si dice: «In un momento di trasformazioni convulse della nostra civiltà, la lettura di un buon libro si offre come mezzo potente per interrogare il senso del presente, per ascoltare le richieste di emancipazione, per arginare le derive del disagio nell’abbrutimento e nell’aberrazione. Ancor più questo vale a scuola, dove la lettura non è casuale né solipsistica, ma risponde ad un progetto formativo ed è accompagnata dal confronto delle riflessioni, e dove il docente, istituzionalmente chiamato ad una responsabilità educativa oltre che culturale, esercita una funzione di mediazione critica.»

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