CONFRONTO TRA L’ORARIO DI CATTEDRA DEI DOCENTI ITALIANI E QUELLI DEGLI ALTRI PAESI EUROPEI

Riporto di seguito un documento curato dalla UIL (LINK) sul confronto tra l’orario di cattedra dei docenti italiani e quelli europei.

 

Orario settimanale di insegnamento dei docenti
Fonte Eurydice – 2011

 

primaria sec. Inf. sec. Sup.
Bulgaria 12 15 14
Polonia 14 14 14
Estonia 16 16 15
Rep. Ceca 17 17 16
Slovenia 17 17 15
Danimarca 18 20 19
Grecia 18 16 14
Austria 18 17 17
Romania 18 18 18
Slovacchia 18 18 18
Finlandia 18 16 15
Cipro 19 18 18
media UE 19,6 18,1 16,3
Germania 20 18 18
Ungheria 20 20 20
Belgio 21 19 18
Lettonia 21 21 21
Lituania 21 18 18
Lussemburgo 21 18 18
Irlanda 22 22 22
Italia 22 18 18
Francia 24 17 14
Spagna 25 19 19
Portogallo 25 22 22
Malta 26 20 20
Olanda m m m
Svezia m m m
Regno Unito m m m

 

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Da piccola preferivo parlare ... oggi mi piace scrivere

Pubblicato il 14 ottobre 2012, in docenti, mondo, scuola con tag , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 15 commenti.

  1. Ma è il ruolo che in Italia non è capito. Purtroppo anche perchè pochi insegnanti sono come te!

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    • Grazie, Elena. Però devo dire che ci sono tantissimi bravi insegnanti e proprio questi, in previsione dell’innalzamento dell’orario da 18 a 24 ore, sono i più afflitti. Perché inevitabilmente scadrà anche la nostra didattica in quanto non siamo macchine, siamo uomini e donne e la resistenza fisica non è inesauribile. 😦

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  2. Sono sicura che tu accetteresti anche di fare qualche ora in più( certo a pagamento e non 24 ) se così potessi avere meno classi ed alunni. Ma chi può fare capire al Ministro che questo può riguardare solo qualche caso e non la maggioranza delle cattedre? Pensa a chi insegna 2 ore in ogni classe: si dovrebbe mettere nel registro( o tablet?)le foto degli alunni, per ricordare chi sono,come faceva una mia collega di religione.

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    • Quest’anno avrei potuto prendere le tre ore rimaste scoperte di latino nella mia terza. Ma il pensiero di avere 21 ore di cattedra e compiti supplementari da correggere mi ha scoraggiata. Oltre tutto i soldi in più non sono tanti, di certo non compensano le energie sprecate.
      Se penso che dovrei (uso ancora il condizionale, finché c’è speranza che rinsaviscano) farne 24, quindi due materie in più anche se non necessariamente in due classi in più (mettiamo due geostoria o due latino al biennio, o una geostoria e un latino, con l’aggravio dei compiti scritti in più) , mi sento male. ma davvero. 😦

      Altro discorso sarebbe quello di fare delle ore supplementari, anche nel pomeriggio (come in origine sembrava), per dedicarsi ad attività di tutoraggio per gli allievi in difficoltà. Esattamente quello che si fa in Finlandia (sempre tenuta in considerazione come il miglior modello europeo nell’ambito dell’educazione) dove, però, le ore di cattedra alle superiori sono solo 15.

      Mi chiedo, infine, come faccia Profumo a dire delle baggianate simili: bisogna portare il livello di impegno dei docenti sugli standard dell’Europa occidentale. Ma se la media europea è 16,3? Non sa nemmeno quello che dice perché non ha coraggio di ammettere che i suoi sono TAGLI di personale esattamente come quelli della Gelmini. Lei parlava di “ottimizzazione delle risorse”., lui di “standard europei”. Ma mi faccia il piacere!

      Ma ci rendiamo conto che un docente su tre perde la cattedra? Che in una scuola in cui ci sono 90 docenti, ben 30 restano a casa o quantomeno vengono dirottati verso altre scuole? E poi, pensiamo addirittura a docenti come me, di ruolo dal 1986, al 29° anno di insegnamento, con sede fissa da 7 anni (ma solo perché me ne sono voluta andare dal liceo in cui insegnavo prima, altrimenti sarei fissa lì da 20 anni), con tre abilitazioni … in teoria, potrei completare l’orario con SUPPLENZE in altre scuole, tecnici o professionali se non addirittura medie.
      Cose da pazzi.

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  3. L’idea malsana del ministro e & è finalizzata solo ai tagli della spesa riducendo le cattedre, per il resto, qualità compresa, non se ne fottono proprio perchè la scuola è considerata una palla al piede (anzi due) dello stato.

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  4. Sono passata al part-time, anche perché sapevo che le mie quattro ore andavano a qualcuno che le aspettava come manna. Un po’ a ciascuno, di lavoro-tempo-soldi, penso sia una buona soluzione per un’umanità più umana. Ecco perché sono sempre stata contraria ad un supplemento delle ore cattedra sul personale di ruolo. Anche quest’anno una supplente di spagnolo, non paga delle sue 18 ore, ne voleva altre sei rimaste. Perché non pensare mai agli altri, che potremmo essere noi?
    A presto, Es.

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    • Sicuramente il tuo “sacrificio” ti fa onore. Tuttavia, non tutti, pur solidali con chi rischia il posto, possono chiedere il par-time.
      Io non sono contraria a priori sul supplemento di orario, il fatto è che proprio fisicamente non ce la farei. Già fare tre ore di seguito mi pesa molto, specie se passo da una classe altra e devo affrontare materie e programmi diversi. Resettare il cervello ogni volta non è facile.

      Grazie.
      Un abbraccio.

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  5. Cara Marisa, il mio non è “sacrificio” perché io “guadagno” tempo. Ciò che volevo sottolineare non è il mio “onere” quanto questa triste guerra tra poveri a fronte di soldi pubblici sperperati in banchetti e comportamenti da fine impero. Purtroppo non abbiamo più potere contrattuale per contrapporci a norme capestro che ogni volta alzano il tiro al piattello su ciascuno di noi in ogni campo lavorativo “normale”.
    Un abbraccio, Ester.

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  6. Come al solito a prendere decisioni sono persone che non hanno mai trascorso una sola ora in un aula con i ragazzi!! Perchè solo chi non sa di cosa parla può partorire un’idea simile…

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