IL BAMBINO E IL CONGIUNTIVO by MASSIMO GRAMELLINI


Riporto dal Buongiorno di Massimo Gramellini per La Stampa:

Ci dobbiamo occupare ancora una volta di una brutta storia. T., bambino di nove anni iscritto alla scuola elementare «Don Orione» di Milano, va matto per i congiuntivi e i compagni di classe lo isolano dal gruppo, riempiendo la lavagna di battutacce contro di lui. Quando ho letto la notizia nel blog di Flavia Amabile sul sito, ho trattenuto a stento la mia indignazione. Un bambino che ama i congiuntivi! Quanto imbarazzo, quanta vergogna. Quale futuro potrà mai avere un bimbo che, cito ancora dal blog, «è affascinato dalle parole, ne chiede il significato e poi le usa a proposito»?

Se per disgrazia il problema dovesse protrarsi fino all’età adulta, gli sarebbero precluse moltissime attività, a cominciare da quella politica. Avrebbe serie difficoltà anche in televisione e nei giornali. Il congiuntivo non è solo una brutta malattia degli occhi, ma un modo sbagliato di affrontare la vita. Se incominci a parlare bene, poi desideri pensare bene. E magari – orrore – agire bene. Funziona così, purtroppo. Per fortuna i compagni del piccolo mostro stanno cercando di riportarlo sulla retta via con un sistema quasi infallibile: la legge del branco, che tutti conforma e appiattisce al livello più basso e rassicurante. Pare però che il diavoletto cocciuto persista nell’errore. Di questo passo imparerà a memoria i primi dodici articoli della Costituzione e allora per rieducarlo non basteranno più nemmeno i compagni: bisognerà chiamare direttamente il Trota.

A voi i commenti …

[nell’immagine: “bambino alieno” da questo sito]

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Da piccola preferivo parlare ... oggi mi piace scrivere

Pubblicato il 21 aprile 2012, in bambini, lingua con tag , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 9 commenti.

  1. Ironia pungente a parte, mi sembra una degna fotografia dei nostri tempi…”che tutti conforma e appiattisce al livello più basso e rassicurante”

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    • Quando ho pubblicato questo post ero di corsa. Poi ho letto la lettera della madre di questo bimbo, sul blog di Flavia Amabile (che ho linkato) e ho scritto un post sul mio blog primario. Puoi leggerlo cliccando sul pingback sotto. Gramellini fa dell’ironia e come al solito la lettura del suo commento è gradevole. Ma la vicenda merita una riflessione seria, specie da parte di noi insegnanti.

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  2. Mia figlia da quando ha iniziato a parlare fino credo ai primi anni di scuola elementare non sbagliava un congiuntivo (e io neppure), ora ci dobbiamo pensare, non ci viene più naturale, abbiamo perso l’orecchio, e questo non sai quanto mi dispiaccia (ho detto “dispiaccia” 😆 ). Che ci si burli poi di chi usa termini leggermente meno banali e per di più a proposito, è cosa vecchia: io per aver detto che avevo un fiocco del Mocho intonso ho rischiato il linciaggio! 😯

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    • Anche i miei figli venivano guardati come marziani. Il fatto è che ho sempre parlato con loro come se parlassi a degli adulti. Una volta, non ricordo cosa avessi chiesto al mio piccolo, che era davvero piccolo ( 🙂 ), lui mi rispose: “Devo valutare la situazione prima di prendere una decisione”. 😯

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      • Ahahahah, potrebbero essere degni fratelli di mia figlia (a proposito, quanti anni hanno? Mi gira per la mente una certa idea…. 😆 ).

        Una volta che mia figlia arrivò in ritardo a scuola, per l’ennesima volta, e la maestra fece la parte di arrabbiarsi e la mandò in direzione. Mia figlia (parliamo delle elementari) raccontò alla direttrice di avere avuto difficoltà ad alzarsi la mattina perché la notte era stata sveglia a causa di un incubo. La direttrice le chiese cosa avesse sognato e mia figlia raccontò un sogno del tutto normale. La direttrice allora chiese. “E questo sarebbe un incubo?” e mia figlia pronta le attaccò una solfa sul simbolismo onirico… 😆 😯

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      • I miei figli sono grandi: il primo ha quasi 24 anni (li compie il giorno della liberazione! 🙂 ), il secondo ne ha 22. Quello libero, al momento, è il più grande. 😆

        Anche la tua deve avere un bel caratterino. 😉

        A proposito di verbi, mi è venuto in mente un post favoloso scritto, qualche anno fa, da Lo Scorfano (forse te lo ricordi, ora ha chiuso il blog su WordPress e scrive su Sempre un po’ a disagio). Questo è il LINK. Un po’ lungo ma si legge tutto d’un fiato tant’è bello.

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      • Beh, lei ne ha quasi diciotto, direi che ci rientriamo perfettamente 😀

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      • IL fatto è che, come carattere, il mio primogenito proprio non te lo consiglio. 😦

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  1. Pingback: SCUOLA: BAMBINI VITTIME DEI BULLI O DEGLI/DELLE INSEGNANTI? « Marisa Moles's Weblog

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