I FIGLI HANNO GLI ESAMI DI MATURITA’? CARI GENITORI, FATEVI CORAGGIO

maturita genitori

Il mio ultimo articolo pubblicato il 16 giugno sul Blog “Scuola di Vita” del Corriere.it.
Vi invito, come al solito, a continuare la lettura sul sito del Corriere.it.

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Ormai siamo agli sgoccioli: il tempo che separa gli studenti dalla prima prova d’esame è davvero poco. Chi è alle prese con un figlio o una figlia che deve sostenere la maturità avrà vita dura nelle prossime settimane.

Cosa possono fare, allora, una mamma o un papà per far sentire la propria vicinanza al maturando? Dovrei dire nulla, anche perché qualsiasi cosa diciate, non sarete ascoltati, qualunque cosa facciate, sarà sbagliata (per loro). Ma se siete genitori alle prese con degli adolescenti (l’esame mica per caso ora si chiama di Stato e non più di maturità …) la cosa non vi stupirà. Rimane il fatto che ogni buon genitore si sente in dovere di dire o fare qualcosa, di supportare, consolare e spronare i figli, se è il caso.

L’ansia che assale i maturandi, anche quelli più bravi, è dovuta al pensiero di non farcela. I meno bravi si porranno lo stesso problema e la paura di fallire vanificherà qualsiasi sforzo per migliorare. Il rischio è quello di entrate in un circolo vizioso da cui è difficile uscire: nonostante la buona volontà per colmare le lacune, ci si ammazza di studio spesso senza ottenere risultati. Sicché ci si convince sempre più che “tanto non serve a niente”.

I genitori allora eviteranno la solita frase di rito “te l’avevo detto io che ti dovevi impegnare di più prima” e, senza sdrammatizzare del tutto per convincere i figli che tanto l’esame è un proforma, che una volta ammessi la promozione è assicurata (cosa, tra l’altro, falsissima, purtroppo), cercheranno di rendersi utili magari proponendo un ripasso assieme. Ad esempio, si può proporre al figlio di ascoltare l’argomento scelto per iniziare il colloquio, misurando il tempo, con il cronometro in mano, perché non rischi di essere interrotto (il tempo concesso è di appena dieci-quindici minuti) sul più bello e senza aver modo di concludere.
Sarà molto difficile trovare la collaborazione dall’altra parte, molto più facile vedersi la porta sbattuta in faccia, ma non prendetevela, almeno avete fatto un tentativo.

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[immagine dal sito linkato; logo blog “Scuola di Vita” © Corriere.it]

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Da piccola preferivo parlare ... oggi mi piace scrivere

Pubblicato il 24 giugno 2014, in Esame di Stato, famiglia, scuola, studenti con tag , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 2 commenti.

  1. E’ un bel momento, però, questo traguardo…anche se te ne accorgi dopo.

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